Un’analisi condotta nel Regno Unito sulle circostanze cliniche e sociodemografiche riguardanti i decessi droga-correlati, specificatamente relativi all’uso di sostanze stimolanti del tipo amfetaminico, hanno evidenziato la particolare vulnerabilità fisica dei giovani nei confronti dell’ecstasy.

Il Prevention Research Center (PRC) di Berkeley, in California, ha realizzato uno studio allo scopo di valutare il legame tra il consumo di alcol da parte dei minorenni e la densità di punti vendita di bevande alcoliche.

L'università di Pittsburg dimostra l'esistenza di uno stretto legame tra la musica pop e l'utilizzo di cannabis.

I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca sull’abuso di droghe di Baltimora hanno scoperto che l’abuso di marijuana può portare ad un aumento nei livelli sierici di specifiche lipoproteine di tipo A (apolipoproteine).

Secondo i dati ISTAT pubblicati dal Ministero della Salute nel rapporto "Attività per la prevenzione del tabagismo", si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.

Lo studio americano ha esaminato come la tendenza degli adolescenti a dormire poco possa influire negativamente sulla salute, aumentando il rischio di depressione.

Secondo uno studio australiano i pacchetti di sigarette "anonimi" ritenuti noiosi e non attrattivi renderebbero il fumo meno desiderabile per i giovani.